Se passeggiando in via Nazionale senti un profumo dolce di tostatura, sei senza dubbio nei dintorni del civico 52. Perché la torrefazione emana proprio questi aromi e tu non puoi fare a meno di desiderare subito un caffè. Anzi, il caffè. Taberlet, what else?
Ad accoglierti, la travolgente simpatia del titolare Mauro e di sua moglie Graziella, del loro braccio destro Graziano che sta dietro al banco del Jolly Cafè da 21 anni, e di altre giovani dipendenti.
Gli oltre 30 anni di attività nel settore, e una passione smisurata per il caffè (Mauro viaggia su una media di 9 al giorno), lo hanno portato a dirsi “perché no!” e così, da marzo del 2018, in caffetteria si preparano solo caffè Taberlet, il caffè artigianale che porta il suo cognome francese, proprio quello di suo bisnonno che a fine ‘800 lasciò la patrie per venire in Sardegna. Neanche questa manca all’appello, comparendo circondata da chicchi nel logo Taberlet.
Utilizza caffè crudo di varietà arabica e robusta proveniente da vari Paesi del mondo, che poi tosta e miscela a piacere fino a conferire corposità, intensità, dolcezza o delicatezza, a seconda dei gusti. «Poter offrire un caffè da chicchi appena tostati è il massimo per un barista – spiega entusiasta Mauro – ma devo ammettere che all’inizio è stato un azzardo». I suoi clienti erano abituati al gusto del caffè commerciale, e una reazione così positiva non era affatto scontata; ora sono così affezionati da acquistare anche i sacchetti per preparare il caffè in casa, e, con la sua linea professionale, in caffetterie e bar.
In occasione della festa del santo patrono dell’isola, Mauro ha persino voluto omaggiare il santo patrono intitolando a lui la miscela più delicata, come il velluto color amaranto che indossa Sant’Antioco. “Antiogu”